Il Cyberbullismo, ormai conosciuto da bambini, ragazzi e genitori, diventa una preoccupazione sempre maggiore nelle famiglie. Ciò che lo rende preoccupante sono le sue caratteristiche di imprevedibilità che lo trasformano in un fenomeno fuori controllo. Il cyberbullismo è uno dei riflessi negativi della vita online per cui è estremamente difficile stabilire dei confini. La mancanza del corpo fisico rende questi confini ancora più labili. Se si pensa ad una litigata è più facile che l’aggressività passi da toni più accesi se si litiga al telefono rispetto a un confronto faccia a faccia. Quando c’è un contatto fisico siamo portati a ristabilire dei confini e comportarci diversamente. Ancora più complessa è la comunicazione che avviene tramite uno schermo, senza osservare il corpo e il viso dell’altro non sono visibili tutti i segnali della comunicazione non verbale che, oltre ad aiutarci a comprendere meglio ciò che ci viene detto, danno molte informazioni in più, ad esempio fanno trasparire le emozioni che l’altra persona prova nel comunicare con noi. Questo ci aiuta nella regolazione delle emozioni e nella scelta del comportamento da adottare. Per questo non è così raro incontrare ragazzi, e sempre più spesso adulti, che attraverso uno schermo esprimo un’aggressività e una violenza che dal vivo non avremmo mai osservato. I pensieri e i comportamento online sono più disinibiti, facilitando l’aggressività e la sessualizzazione nelle relazioni. L’assenza di confini non è solo nella comunicazione ma anche nella visibilità, la rete infatti offre una vetrina aperta su tutti il mondo. Una frase, una presa in giro o una foto postata online non ha più confini, non si ha più il controllo di dove potenzialmente può arrivare. Questo è il motivo che spesso porta casi di violenza online e cyberbullismo ad esiti drammatici, l’idea che una volta online nessuno può più mettere fine al dolore e alla vergogna che un ragazzo o una ragazza può provare.
In realtà ora sappiamo che non è così, esistono numerosi interventi che si possono attuare per porre fine a una situazione di sofferenza online. La prevenzione sempre più frequente nelle scuole fornisce a tutti i ragazzi maggiori strumenti nel riconoscere e regolare le proprie emozioni, stimolare l’empatia e imparare a gestire i conflitti in modo sano e non violento. La prevenzione inizia in famiglia e si consolida nella scuola attraverso le figure di riferimento dei ragazzi, insegnanti, dirigenti e personale interno e esperti esterni. Ma quando la prevenzione e il dialogo non bastano e si arriva davanti a casi di cyberbullismo e di violenza online occorre intervenire attraverso l’aiuto della Scuola, della Polizia Postale, delle Associazioni sul territorio e attraverso i numerosi dispositivi messi in atto dai Social Network più utilizzati.
Numerose informazioni e consigli pratici sono contenuti nel libro:
Cyberbullismo: come aiutare le vittime e i persecutori
scritto dal Prof. Tonioni, psichiatra che dirige l’ambulatorio di Dipendenze da Internet e Cyberbullismo al Policlinico Gemelli di Roma. Con semplicità e attenzione accompagna i genitori nel mondo digitale in cui si trovano a vivere quotidianamente i propri figli. E’ una guida utile per evitare che le relazioni sul web si trasformino in fenomeni spesso fuori controllo dal mondo degli adulti, come il cyberbullismo.