L’Analisi Transazionale (nota come AT) nasce negli Stati Uniti alla fine degli anni ’50 dal pensiero di Eric Berne che crea una teoria psicologica basata sul concetto che la persona è un “essere in relazione” sia sul piano sociale, perciò studia la comunicazione e le relazioni con le altre persone, sia sul piano intrapsichico, studiando il mondo interiore da cui nascono le azioni, i sentimenti e i pensieri di ognuno.
Attraverso uno dei concetti base dell’AT, gli Stati dell’Io, possiamo comprendere meglio le relazioni tra le persone e i conflitti che spesso si creano. Conoscere il funzionamento dei propri Stati permette di gestire meglio le relazioni con gli altri ad esempio è possibile agire sui conflitti che possono nascere tra genitori e figli.
Ogni persona struttura il proprio tempo e le proprie relazioni in base alla diversa attivazione dei tre Stati dell’Io, tre modi integrati di pensare, sentire le emozioni e comportarsi. A seconda del momento o della persona con cui siamo in relazione attiveremo maggiormente uno dei tre Stati: il Genitore, l’Adulto e il Bambino.
Lo Stato dell’Io Genitore è uno stato in cui pensiamo e agiamo seguendo modelli che abbiamo introiettato fin dall’infanzia dalle figure di riferimento (genitori, insegnanti, allenatori…). Ogni adulto importante durante l’infanzia ci ha fornito informazioni su cosa è giusto e cosa sbagliato, su come si deve vivere e sui valori importanti da seguire. Tutte queste informazioni vengono percepite dal bambino e creano un “genitore interiore”. Lo Stato dell’Io Genitore racchiude quindi i valori, le regole, i pregiudizi che abbiamo raccolto fin dall’infanzia nel nostro genitore interno. Un esempio di pensiero dell’Io Genitore potrebbe essere la tipica frase “Prima il dovere e poi il piacere!” frase sentita nell’infanzia che poi diventa modello di comportamento nell’età adulta.
Lo Stato dell’Io Adulto è lo stato che analizza oggettivamente la situazione presente, attraverso la logica e la programmazione mette in ordine le informazioni e prende una decisione. L’Adulto ragiona in modo realistico ed è meno influenzato dalle emozioni. Un esempio di comportamento dell’Io Genitore è osservabile durante le riunioni di lavoro in cui solitamente si hanno pensieri e emozioni di tipo operativo.
Lo Stato dell’Io Bambino è lo stato più spontaneo, dominato da emozioni, impulsi, intuizioni e creatività. In base alla storia di vita l’Io Bambino contiene anche i timori, la rabbia, le insicurezze e le ferite ricevute durante la crescita. Usare lo Stato Bambino significa usare poca razionalità e molta fantasia. Questo è lo Stato maggiormente sollecitato durante la genitorialità, grazie al quale un genitore può giocare e divertirsi liberamente con il proprio figlio. Ma a volte può accadere che con l’arrivo di un figlio vengano fuori le ferite dell’infanzia che se non curate possono interferire con la libera spontaneità della persona.
I tre Stati dell’Io si strutturano nell’infanzia e si modificano durante l’arco di vita. Lo Stato dell’Io Genitore durante i primi anni di vita del bambino è predominante mentre nell’età adulta diminuisce la sua intensità trovando maggiore equilibrio con gli altri due Stati. Con la maturità la persona raggiunge un livello di autonomia e flessibilità che le consente di adattarsi alle diverse situazioni di vita, attivando in modo funzionale i tre Stati dell’Io.
Il benessere psicologico è rappresentato dall’autonomia psicologica raggiungibile attraverso la scoperta di tre capacità:
- la consapevolezza: è la capacità di leggere il mondo che ci circonda senza deformarlo
- la spontaneità: è la capacità di esprimere il proprio mondo emotivo in modo libero e autentico
- l’intimità: è la capacità di costruire e mantenere relazioni affettivamente importanti
Può accadere che durante il percorso di vita l’autonomia psicologica venga messa alla prova. Si tende a leggere il mondo e gli stimoli che arrivano secondo i pregiudizi dello Stato dell’Io Genitore o offuscati dalle emozioni dell’Io Bambino. La consapevolezza del mondo interno e esterno diminuisce, aumenta la ripetitività e la rigidità delle reazioni a discapito della spontaneità e di conseguenza anche la possibilità di intimità viene danneggiata.
Attraverso un percorso psicologico è possibile lavorare per far sì che la persona diventi sempre più consapevole delle proprie modalità di essere che sono conseguenza delle sue predisposizioni naturali e del suo percorso di vita. Una maggiore consapevolezza porta ad una maggiore libertà di scegliere come agire, cosa pensare e come sentire.
E’ possibile passare da uno stato all’altro in pochi secondi. Può accadere che mentre utilizziamo l’Io Adulto in una conversazione il comportamento dell’altra persona ci stimoli l’Io Bambino, così risponderemo in modo arrabbiato o spaventato oppure stimoli in noi l’Io Genitore e risponderemo ad esempio in modo chiuso e autoritario. Analizzando le conversazioni che in Analisi Transazionali vengono definite transazioni è possibile osservare da quale stato dell’Io proviene lo stimolo e quale stato ha attivato in noi.